NICCOLÒ CAMPRIANI
Niccolò Campriani è campione olimpico di tiro a segno, tre volte medaglia d’oro e una d’argento.
Dopo Rio 2016 decide di fermarsi, regala la sua carabina al museo dei cimeli olimpici e inizia a lavorare per il CIO.
A due anni, poi diventati tre, dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, Campriani decide di selezionare ed allenare una formazione composta da ragazze e ragazzi rifugiati, che non avevano mai provato il suo sport e imbracciato una carabina, trasformando l’erronea percezione di violenza associata a questo “attrezzo sportivo” in speranza di una nuova vita e di una nuova chance. L’obiettivo è raggiungere partendo da zero il minimo di qualificazione olimpica e partecipare ai Giochi come parte del Refugee Olympic Team. Un sogno olimpico diventato realtà per tre di loro: Luna Salomon (Eritrea), Mahdi Yovari (afghano) e Sellami Khaoula (palestinese). Un’esperienza talmente profonda ed intensa che viene raccontata in tutte le sue sfaccettature in un bellissimo documentario, Taking Refuge, distribuito su Olympic Channel.
Una piccola, piccolissima – come dice Niccolò – ma straordinaria storia che racconta come gli altri abbiano il nostro volto, le nostre passioni e quindi diritto agli stessi sogni.
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Trasformare la propria esperienza in valore condiviso. Mettersi in gioco e sapere che l’esserci e il fare per gli altri vuole dire uscire da se stessi per ritrovare un senso ed un significato più profondo.