Il supermercato dell’integrazione
Un’insegnante da nobel
Quando abbiamo cercato di contattarla, presso l’istituto dove aveva iniziato questo percorso, ci siamo imbattuti in una signora molto gentile che ci mette in contatto con Daniela Boscolo e che investe tante belle parole nei suoi confronti ma che soprattutto esprimono quanto la presenza di Daniela manchi a tutti loro. Già, sono le persone che fanno la differenza.
Daniela inizia il suo percorso professionale come insegnante di inglese. Tra i suoi alunni si accorge che alcuni hanno difficoltà di apprendimento e si impegna, cerca, chiede e studia per capire come può aiutarli proponendo metodi e approcci alternativi a quelli “normali” per agevolare il percorso di studio dei suoi ragazzi e far sentire loro parte integrante della loro classe. Si fa carico di portare avanti anche il ruolo di insegnante di sostegno. Poi sceglie solo quest’ultimo percorso e oggi è preside dell’Istituto Veronese a Chioggia (VE).
Daniela vede il futuro scorrere sotto i suoi occhi. Il suo ruolo di insegnante va oltre a quella che è la nozione da trasmettere ai suoi studenti e incontra la consapevolezza di quanto in quegli anni passati insieme, i suoi studenti imparino a diventare grandi.
Daniela incontra le diversità. Le personalità che si formano. Le differenze. I caratteri. Ma anche quelle abilità a volte più o meno presenti nei suoi studenti che si scontrano con la convenzione.
Il suo istituto è un istituto tecnico. Dove l’alternanza tra scuola e lavoro segna l’ingresso nella società adulta.
Daniela osserva come quell’ingresso non è per tutti aperto e decide di non rimanere a guardare. La sua esperienza la porta a osservare e a studiare soluzioni.
Racconta che alcune persone, con quella che poteva essere catalogata come disabilità, perdevano l’opportunità di incontrare il mondo del lavoro perché non esisteva nessun percorso pensato per loro. Non esisteva un luogo che considerava il loro mondo. Non esisteva un pensiero.
Nasce quindi un esperimento che poi diventa un progetto e quindi oggi una consolidata realtà.
Un luogo di tutti i giorni, pensato per essere frequentato dagli studenti. Tutti. Ma gestito e quindi concepito da quei ragazzi, pochi. Che non avevano potuto usufruire di altre possibilità. Lo chiama “supermercato dell’integrazione”.
Daniela, oggi direttrice scolastica, ci racconta quella prima esperienza come un punto di incontro, che ha avviato un percorso e acceso una luce. “Ho iniziato un dialogo, uno scambio… dopo il supermercato abbiamo avviato altre attività…” e dalle sue parole si avverte quanto sia importante costruire un ponte. Tra due mondi che, anche se diversi, possono imparare l’uno dall’altro. “Si tratta di allenare e coltivare le competenze, di individuare i talenti. Di tutti”
WEMBRACE DIFFERENCE
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