Un Campione. Allenarsi alla felicità.
Chi dice che la mia vita sia più difficile della vostra?
“Nei momenti bui pensavo: se non fossi cieco, sarei molto più felice. Ma molte persone vedenti non lo sono affatto. Ho imparato a vedere con il cuore (ndr insegna al cuore a vedere: il suo libro), ad ascoltare, a sentire.” Daniele Cassioli, nato cieco nel 1986. Una grande passione per lo sport iniziata all’età di 3 anni. Con lo sci Nautico, dal 1995, 25 titoli mondiali. 27 Titoli Europei. 41 Italiani e 3 Record del mondo.
Daniele vive senza vedere. Questo è il suo perimetro di “quotidianità”. Ad aiutarlo una famiglia che lo ha sempre spinto ad affrontare il mondo e a conoscerlo. Ora lui, con la sua storia, cerca di fare lo stesso con tutte le persone che incontra nel suo percorso.
Sposta il peso delle sensazioni, ponendosi la domanda se vedere è uguale a capire. Sposta il peso sulle emozioni, portando al centro l’importanza di un equilibrio che porta a quella che lui chiama felicità.
La sua storia, il suo percorso di successo, è assoluta dimostrazione che una diversità non è un ostacolo e può essere un valore. Lui racconta di quanto importante sia stato riuscire prima di tutto a riconoscere a sé stesso questo valore, prima di farlo conoscere agli altri.
Imparare ad affrontare i limiti e scoprire di poterli superare è stata, prima nella vita poi nello sport, la fonte di una grande energia.
Daniele ha imparato a “vedere” attraverso lo sport. Lo sport ha a che fare con la libertà nello spazio, la consapevolezza, il proprio corpo. E questa consapevolezza, per lui acquisita, la trasmette ai più giovani affinchè anche loro possano “affrontare il mondo” così come ha fatto lui.
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Fanno parte di questa sfera un individuo/un gruppo di individui che, attraverso la propria attività sportiva, la propria impresa o la propria carriera sportiva, è riuscito a comunicare/valorizzare/istituire la diversità come valore.