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Gaza Boxing Women & Boxe Contro l’Assedio
La Striscia di Gaza, territorio palestinese occupato di 347 km2 e oltre 2 milioni di abitanti, è una delle aree a più alta densità abitativa al mondo. Definita dalle Nazioni Unite “invivibile”, è teatro di crisi umanitarie, bombardamenti, scarsità di elettricità e restrizioni.
In questo contesto complesso il progetto “Gaza Boxing Women”, fondato da Reema Aburahma e dall’allenatore Osama Ayoub nel 2020, si rivolge a donne e ragazze di tutte le età, offrendo allenamenti gratuiti e la speranza di diventare pugili professioniste e partecipare a tornei internazionali. Partendo da un seminterrato, sono poi riusciti a trasferirsi in uno spazio tutto loro grazie a un piccolo finanziamento destinato a progetti emergenti guidati da donne. Ǫueste giovani ragazze hanno trovato nel pugilato un mezzo per sognare, esprimere forza e sfidare l’assedio.
Ed è proprio per supportare questi sogni che il progetto italiano “Boxe Contro l’Assedio”, promosso dalla ONG CISS e supportato da palestre popolari di Roma e Palermo, ha deciso di offrire il proprio aiuto. Attraverso la boxe, simbolo di resistenza e speranza, “Boxe Contro l’Assedio” ha organizzato scambi con “Gaza Boxing Women”, attraverso atleti e allenatori italiani e donazioni di attrezzature.
Dopo gli eventi del 7 ottobre 2024, che hanno portato alla distruzione della palestra e di gran parte della Striscia, il progetto ha adattato la sua missione per rispondere alle nuove emergenze. Tuttavia, l’essenza non è cambiata: «Gaza è vita e va raccontata così». Ǫuesta iniziativa rappresenta un’occasione di riscatto e libertà, un segno di rottura dell’assedio, dove ogni colpo sferrato al sacco è una rivendicazione di dignità e futuro.
«Mi chiamo Lamees Abu El Gumssan, ho 8 anni, studio in quarta elementare. Pratico boxe da tre anni. Amo così tanto la boxe perché mi insegna le tecniche di autodifesa. Voglio dire a chi dice che la boxe è solo da maschi che sbaglia, perché questo sport serve ad aiutare tutti a imparare a difendersi, sia maschi che femmine. Sono una ragazza e sono davvero brava nella boxe.»
«Io amo davvero tanto la boxe, quando pratico questo sport mi sento forte, felice e sicura di me. Sono orgogliosa che abbiamo un club di boxe come questo a Gaza. La boxe è molto importante perché mi sento di imparare sempre nuove abilità nella vita. Mi piacerebbe che le persone cambiassero i pregiudizi che hanno su Gaza e iniziassero a vederne l’immagine reale. Non sto negando il fatto che Gaza ha subito attacchi (offensive militari) e che questi attacchi abbiano colpito molte zone, ma c’è ancora un lato bellissimo che vorrei la gente conoscesse.»
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La spinta al fare, all’essere soggetto del cambiamento diventa un mantra per chi sa che deve mettersi in gioco in prima persona per fare la differenza.